Il quartiere
di San Frediano a FIRENZE
SAN FREDIANO è un quartiere dell’Oltrarno, sulla riva sinistra del fiume, nel centro di Firenze. Meno fastoso e lussuoso di altri quartieri noti ai turisti che approdano in città, è caratterizzato da una atmosfera autentica e popolare piena di storia non solo dell’arte ma anche di vita quotidiana. Un quartiere di antiche strade, vicoli, case, piazzette, vive e brulicanti di attività.
In SAN FREDIANO si trovano ristoranti e trattorie per ogni gusto, locali e bar per prendere un caffè o un aperitivo in compagnia, ma anche l’ortolano, il macellaio, il panettiere, la gastronomia, la pasticceria e le meravigliose botteghe artigiane della “Vecchia Firenze”.
Nei laboratori e botteghe artigiane ancora è possibile ammirare la lavorazione a mano eseguita in modo tradizionale del vetro, della scagliola, del ferro battuto, dell’intarsio e restauro del legno. Ancora con passione artigiani rilegano libri, creano gioielli, paralumi, stampe artistiche e molto altro.
Molto divertente e interessante da vedere!
TESORI ARTISTICI in San Frediano
Da vedere assolutamente:
BASILICA DI SANTA MARIA DEL CARMINE
Distrutta da un incendio nel 1771, fu ricostruita all’interno su progetto di GIUSEPPE RUGGIERI e terminata nel 1782 da GIULIO MANNAIONI. La fondazione risale alla fine del Duecento e sui fianchi è ancora possibile ammirare le tracce del primitivo impianto gotico, mentre la facciata in pietrame e laterizio è rimasta incompiuta. Oltre alla Crocifissione del VASARI e la volta con l’ascensione di GIUSEPPE ROMEI, incorniciata dalle quadrature illusionistiche di DOMENICO STAGI, la chiesa è divenuta famosa per la
CAPPELLA BRANCACCI che ospita gli affreschi di MASACCIO e MASOLINO. Nell’attiguo convento si può ammirare l’Ultima Cena di ALESSANDRO ALLORI, in cui compare l’autoritratto dell’artista.
CHIESA DI SANTO SPIRITO
La CHIESA DI SANTO SPIRITO fu iniziata nel 1444 dal BRUNELLESCHI, che morì molto prima che l’edificio fosse terminato. La costruzione fu ultimata nel 1487 da GIOVANNI DA GAIOLE e SALVI D’ANDREA. L’alto campanile è invece opera di BACCIO D’AGNOLO (1502).
Nel 1564 BARTOLOMEO AMMANNATI cominciò il grande chiostro ed il complesso della chiesa venne più volte modificato seguendo lo stile iniziale. La facciata tuttavia non venne mai terminata e tutt’oggi si presenta come una parete intonacata. L’interno della chiesa di SANTO SPIRITO è caratterizzato da tre grandi navate e lo stile è uno degli esempi più alti dell’architettura rinascimentale. All’interno della chiesa si possono ammirare molte opere d’arte come affreschi, dipinti e sculture: tra i vari artisti ORCAGNA, GIULIANO DA SAN GALLO e il SANSOVINO. Da non perdere il crocifisso ligneo di MICHELANGELO e le opera di FILIPPINO LIPPI e SANSOVINO.
CHIESA DEL CESTELLO
La chiesa sorge nel luogo dove si trovava il monastero di Santa Maria degli Angeli, fondato nel 1450 e ceduto nel 1628 ai monaci cistercensi che incaricarono ANTONIO CERRUTI di costruire l’attuale chiesa. I lavori iniziarono nel 1680 e terminarono nel 1689 quando ANTONIO FERRI realizzò la cupola a tamburo. Nel 1783 la chiesa fu trasformata in parrocchia ed il convento fu soppresso e trasformato in sede del seminario arcivescovile. La Chiesa, dedicata a SAN FREDIANO, un pellegrino irlandese del primo cristianesimo che divenne vescovo di Lucca, è considerata uno dei migliori esempi di Barocco fiorentino con la sua cupola impostata su un
tamburo molto slanciato e conserva ancora oggi una nuda facciata di pietrame e laterizio che un tempo caratterizzava tante chiese di Firenze, prima che venissero coperte con facciate in marmo.
TABERNACOLO
DI VIA SAN GIOVANNI
L’affresco staccato del Tabernacolo di via San Giovanni raffigura la “Madonna in trono con il Bambino e Angeli” del MAESTRO DI SIGNA ed è dei primi decenni del Quattrocento. Il dipinto era, in origine, collocato in Borgo S. Frediano, sul muro dell’Ospedale per pellegrini intitolato a S. Lucia. La scena rappresenta la Madonna in trono che porge la mammella
al Bambino con intorno a loro i quattro Angeli, allude proprio a questo luogo di carità che dava sostegno materiale e spirituale ai viandanti. Nel 1642, per realizzare l’apertura di una nuova porta nell’edificio, diventato Monastero dell’Arcangelo Raffaello, l’affresco venne distaccato dalla parete e trasportato, con la porzione di muratura sottostante, in via San Giovanni. L’ edicola marmorea di impostazione classica che ora lo racchiude, venne fatta costruire due secoli dopo, nel 1852, dal proprietario della casa Giuseppe Vitali, per ospitare il dipinto dopo il restauro del 1825, come testimonia la lapide commemorativa collocata nel 1888 dalla nipote Maria nella parte inferiore del tabernacolo.
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