LIBRI Maggio 2021

Un romanzo storico ambientato in una comunità ebraica italiana alla fine degli anni ’30, Il giardino dei Finzi-Contini ha passaggi descrittivi lirici e una trama elegiaca commovente. Scopriamo fin dall’inizio che la famiglia Finzi-Contini è morta nell’Olocausto a distanza di pochi anni dai fatti narrati. Il narratore, un giovane ebreo della classe media della città italiana di Ferrara, nutre da tempo un’ammirazione per i Finzi-Contini, una ricca e aristocratica famiglia ebrea, e in particolare per la loro graziosa figlia Micol. Il narratore incontra Micol per la prima volta quando la ragazza si trova su una scala affacciata al muro che li separa; passeranno anni prima che il ragazzo riesca a scavalcarlo. Riuscito a compiere il gesto, è costretto a tornare dall’altra parte; la prossimità col suo idolo, indomabile, diventa troppo opprimente, troppo claustrofobica, troppo pericolosa. Il romanzo colloca con maestria il ricordo intimo del primo amore in uno specifico contesto storico e sociale: la condizione degli ebrei italiani alla fine degli anni ’30.

“Non c’è miglior silenzio dello stare seduti in mezzo alla nebbia in mare e ascoltare” scrive Tove Jansson nella sua raccolta di storie recentemente tradotta. “Una nave grande può apparire all’improvviso senza che tu riesca a sentire l’acqua a prua in tempo per avviare il motore e toglierti di mezzo”. Fair Play è un libro magnifico che racconta di due donne come noi e dello spazio che le divide, Mari e Jonna, artiste che vivono e lavorano insieme da oltre 30 anni. Ormai raggiunti i settanta, le due donne sono riuscite a trovare un equilibrio, uno stile di vita che si addica ad entrambe. Le loro vite si alternano tra la quiete della casa che condividono – con una soffitta che separa gli spazi comuni- e le avventure dei viaggi in giro per il mondo. La loro relazione è raccontata attraverso scenette che descrivono il loro lavoro e vita in una casa al mare, e il loro diletto per diverse forme d’arte: cinema, pittura, letteratura e fotografia. Ogni storia è di 3 o 4 pagine ed è come se l’autore ci regalasse uno sguardo intimo nella vita di queste due meravigliose creative.

Chiamami col tuo nome è la storia di un’improvvisa e potente storia d’amore che sboccia tra un adolescente, Elio, e un ospite estivo nella villa dei suoi genitori sulla riviera ligure. Oliver è spensierato e distaccato, in forte contrasto con il carattere introverso di Elio. All’arrivo di Oliver, Elio è attratto da lui ma non ne capisce bene il motivo; si occupa dell’ospite e gli fa fare un bel giro della città e comincia a prendersi cura di lui. Alla fine, Elio capisce di provare qualcosa per Oliver, ma non riesce ad abbandonarsi completamente ai suoi sentimenti. Anzi, cerca di nascondere le sue emozioni nella speranza che sia Oliver a rendersi conto della tensione che c’è tra i due. “Tra trenta, quarant’anni, potrei tornare qui e ripensare a una conversazione che sapevo non avrei mai dimenticato, per quanto in realtà volessi. Sarei venuto qui con mia moglie e i miei figli per mostrargli scorci panoramici, la baia, i bar locali, Le Danzing, il Grand Hotel. Poi, me ne sarei rimasto lì a chiedere alla statua, alle sedie dallo schienale di paglia e ai tavoli di legno traballanti di ricordarmi qualcuno di nome Oliver “. Lo stile di Aciman è sognante e pragmatico allo stesso tempo: frasi lunghe corpose che descrivono un luogo, una moltitudine di sensazioni, una sensazione descritta come fosse un evento, e quella stessa sensazione che cambia. Scritto magnificamente e con una grande liricità.