FIRENZE e la sua storia:
I Medici e I Pazzi
Siamo nel PERIODO STORICO del RINASCIMENTO a FIRENZE
Rinascimento in quanto fase di rinascita e punto di rottura tra il mondo antico e quello moderno, dove per la prima volta si ha una nuova percezione dell’individuo, visto adesso come soggetto capace di esprimersi e creare in modo indipendente rispetto alle opere classiche. Uomo e natura sono adesso messi al centro, a differenza del periodo repressivo precedente del Medioevo. Sebbene il termine Rinascimento sia più propriamente utilizzato in campo artistico, la rottura con il passato si traduce in molti ambiti della vita fiorentina.
La potente famiglia dei MEDICI dominava indisturbata su Firenze a partire dal 1434. Con l’avvento al governo del nipote di Cosimo, Lorenzo dei MEDICI, detto “il Magnifico”, incarnazione del principe
umanista, il potere mediceo divenne uno dei principali poli propulsivi per la nascita e lo sviluppo del Rinascimento: i signori di Firenze erano trattati come sovrani dai monarchi europei e la vita artistica e culturale della Firenze del XV secolo era un punto di riferimento per tutta Europa, grazie anche all’instancabile opera di promozione culturale svolta dal Magnifico. La stabilità politica e il consenso popolare consentirono alla famiglia dei MEDICI di diventare i banchieri del Papa Sisto IV. Tuttavia, nel 1473 i rapporti tra la nobile casata e il Papato si incrinarono anche a causa del rifiuto di Lorenzo di prestare al Papa i soldi necessari per comprare la città-fortezza di Imola, chiave per il controllo della rotta commerciale che dall’Adriatico valicava gli Appennini in direzione di Firenze. Papa Sisto IV decise allora di nominare un’altra famiglia come suoi banchieri, i PAZZI.
Il Castello del TREBBIO
e la CONGIURA DEI PAZZI
La famiglia della nobiltà fiorentina PAZZI era originaria di Fiesole. Ranieri de’ Pazzi viene identificato come colui che da Fiesole si trasferì a Firenze intorno al XI secolo.
Un personaggio della famiglia di rilievo fu Pazzino de’ Pazzi, cavaliere crociato che riportò da Gerusalemme, dopo aver partecipato alla prima crociata, tre schegge del Santo Sepolcro, ancora usate per far scaturire la scintilla che accende la fiamma usata per lo scoppio del carro nella famosa ricorrenza omonima fiorentina.
Come altre famiglie fiorentine, anche la famiglia dei PAZZI si dedicò al commercio e alla finanza, con una notevole bravura che permise loro di arricchirsi notevolmente e intrecciare rapporti con i personaggi e le famiglie potenti dell’epoca. In seguito a costanti attriti tra le due famiglie, e ormai covata l’idea che la presenza dei fratelli Lorenzo e Giuliano dei MEDICI
rappresentasse un pericolo per il prestigio economico raggiunto, la famiglia PAZZI, soprattutto a opera di Jacopo e Francesco de’ Pazzi, nelle stanze del CASTELLO DEL TREBBIO tramò un piano, passato alla storia come LA CONGIURA dei PAZZI, per arrestare l’egemonia medicea. Il 26 aprile 1478, uomini assoldati dai PAZZI aggredirono Giuliano e il fratello Lorenzo nella cattedrale di Santa Maria del Fiore durante la messa. Il primo rimase ucciso, mentre Lorenzo il Magnifico scampò all’attacco. La congiura si rivelò un fallimento e non fece altro che consolidare l’autorità dei MEDICI su Firenze. Infatti, subito dopo l’attacco, il popolo fiorentino si sollevò contro i cospiratori, dando il via a una serie di atti vendicativi nei confronti sia dei PAZZI sia del potere pontificio. Della famiglia PAZZI fu risparmiato solo il cognato di Lorenzo de’ MEDICI, Guglielmo de’ PAZZI costretto all’esilio. La furia di Lorenzo fu poi diretta verso il Papa, Sisto IV, aggravando così il già intaccato rapporto con la Chiesa. Seppur colpevole, il Papa si atteggiò sempre a innocente scandalizzato, e colse la palla al balzo per dichiarare guerra a Firenze. Il Magnifico fu tuttavia abile nell’architettare una strategia diplomatica fatta di lusinghe convincenti nei confronti del Pontefice, riuscendo così ad evitare lo scontro bellico.